sabato 21 maggio 2016

Kristen sulla copertina di Variety speciale Cannes 2016 + Intervista



Outtakes






Con tags


BTS

Traduzione:
KRISTEN STEWART ABBASSA LA GUARDIA: L'ESPLORAZIONE DELLA SUA RINASCITA
Kristen Stewart arriva in un ristorante francese a Los Feliz, senza entourage- nessun pubblicista, nessun bodyguard. E' in incognito, con un cappellino sugli occhi, le mani in tasca, braccia nude agghindate da dei tatuaggi. Sembra una di quelle tante hipster che si vedono in giro, saluta il cameriere con un dolcissimo “Come va, bello?” ed ordina un bicchiere di champagne con del ghiaccio. Mentre riflette sulla sua vita, beve qualche sporadico sorso, lasciando che i cubetti si sciolgano.
A soli 26 anni, la Stewart sta reinventando la sua carriera. (*si parla di Twilight, della fama in giovane età, dei paparazzi che la seguono ovunque*). Ultimamente ha iniziato a scegliere dei ruoli più particolari, come quello di Lydia in Still Alice e quello di Val in COSM, che le ha fatto anche vincere il Cesar. “Non ho mai intagliato un percorso preciso. Non ho lottato affinchè io fossi considerata seriamente. Nonostante la Saga sembri aver dato una certa immagine di me stessa agli occhi delle persone, per me non è stato così. Twilight non è mai stato qualcosa da cui ho dovuto prendere le distanze. E' stata semplicemente un'esperienza molto lunga di un film che mi è piaciuto”. I cinque film della Saga hanno incassato un totale di 3.3 miliardi di dollari in tutto il mondo, ma hanno anche distrutto la privacy della Stewart. E' stata la prima cavia di Internet. “Tutti quelli che ho incontrato, mi conoscono già. E' strano”.

“Le donne tendono sempre a criticare le altre. E' una caratteristica innata, istintiva, quasi animalesca”. Ma i riflettori non l'hanno allontanata dalla recitazione. “E' un po' una noia”, afferma in riferimento al lato oscuro della fama. “Come puoi odiarmi se nemmeno mi conosci?”.
Dopo essersi presa 18 mesi di pausa in seguito alla fine della Saga, la Stewart è tornata alla ribalta con l'obiettivo di fare film. Il suo curriculum è ora stracolmo di film indie ed è l'ospite fissa di molti festival. Ha iniziato il 2016 con il botto, grazie al film “Certain Women” di Kelly Reichardt in competizione al Sundance, in cui interpreta un'insegnante di una scuola serale che ha un'amicizia agrodolce con una studentessa (Lily Gladstone).
E' la protagonista del nuovo film di Drake Doremus, “Equals”, una storia d'amore ambientata in un futuro distopico, che ha debuttato al Festival di Venezia e che uscirà nei cinema americani il 15 luglio.
Ha appena finito di girare l'ultimo film di Ang Lee, “E' il tuo giorno Billy Lynn”, in cui interpreta la sorella di un soldato tornato dall'Afghanistan, che uscirà al cinema in autunno.
Come se non fosse abbastanza, ha ben due film a Cannes. Il primo è quello di Woody Allen, “Cafè Society”, film che aprirà il festival, in cui interpreta una segretaria che ricorda molto una Haudrey Hepburn degli anni 1930. Il secondo è il film di Assayas, “Personal Shopper”, un'inquietante storia di fantasmi in cui lei appare in ogni singola scena. “Lei ha interpretato ciò che ho scritto, ma ha portato il tutto ad un livello nettamente superiore. Questa è la cosa più bella a cui si possa assistere”, afferma Assayas.
(*si parla dell'infanzia di Kristen, della sua famiglia * )
“I suoi genitori sono delle persone normalissime che lavorano sui set cinematografici”, dichiara Jodie Foster,che è stata la protagonista di “Panic Room” insieme, all'epoca undicenne, Kristen. “Quello era l'approccio di Kristen alla recitazione: è solo un lavoro”. Anche allora, la Foster ha visto nella Stewart una qualità vagamente familiare. “So che ciò che dirò sembrerà quasi che io ami troppo me stessa, ma Kristen mi ha davvero ricordato me da bambina. Lei aveva in corpo tutta la felicità tipica dei bambini, ma al tempo stesso era molto matura”.
La Stewart ha sentito dire che le persone la definiscono “guardinga”. Lei stessa ammette di essere tutt'ora nervosa sui red carpet, il che è il motivo per il quale molto spesso sembra quasi essere infelice di stare là. “Sono dovuta crescere davanti a tutti. Essendo molto sensibile e introversa, questo è il posto migliore in cui essere catapultata, perchè sostanzialmente ho dovuto dimostrare a tutti che merito di stare qua”.
Ha dei bei ricordi del primo “Twilight”, film che le ha cambiato la vita. Ma ammette che i sequel andavano sfornati uno dopo l'altro. “Per i sequel, abbiamo cercato di accontentare un pubblico meno specifico. Non c'era coesione. Credo che, alla fine, sia andato tutto bene perchè ognuno di noi ci ha messo passione”.
Tuttavia, dopo Twilight,ha recitato in un altro blockbuster “SWATH” che ha guadagnato quasi 400 milioni di dollari in tutto il mondo. Ma quando si è iniziato a parlare del sequel, la Universal non le ha chiesto di farne parte. Con il senno di poi, lei è felice che le cose siano andate così. Il mese scorso, “The Huntsman” è andato a picco per quanto riguarda il boxoffice. “Ho letto un paio di copioni, ma nessuno era decente. Nessuno di loro era bello. Avevo avuto un colloquio con l'Universal per discutere delle direzioni che avrebbe potuto prendere la storia. Forse Chris (Hemsworth) ha amato di più la trama. Non saprei”.
Insiste affermando che la storia del 2012 non ha influito sulla decisione della casa di produzione. “Non è stata quel tipo di situazione in cui sono stata scaricata da un film solo perchè mi sono messa nei casini. Dopo il film ci sono stati mesi e mesi di colloqui, durante i quali si è parlato di come poter far funzionare un eventuale sequel, solo che nulla è mai andato in porto”.
La Stewart ha scoperto del sequel durante una conferenza stampa. “A quel punto ho pensato “Ok, bene”, dice ridendo. “Non parlavamo da parecchio, ma non sapevo di aver rotto con loro”. L'Universal ha alluso ad un possibile cameo di Kristen nei panni di Snow White. La sua risposta? “Lascio perdere. Mi sarebbe piaciuto, ma..”, aggiunge sogghignando. “Con il senno di poi, ringrazio il cielo di non averne fatto parte”.
Nonostante la predilezione per gli indie, la Stewart non è opposta ai blockbuster. “Sono una ragazza della Valle. Amo i grandi film, quelli che vengono visti da parecchia gente e non vedo l'ora che mi ricapiti un'opportunità simile. Però deve essere il momento giusto e devono esserci le persone giuste”.
“Cafè Society” è il primo film, dopo Twilight, per il quale lei ha dovuto fare un provino. Addirittura, pensava che fosse andato male, in quanto è un ruolo totalmente opposto rispetto alla sua personalità. “Io sono troppo seriosa, Vonnie no”.
Ad Allen non interessava coccolare la sua stella. Infatti, la prendeva in giro per il modo in cui camminava tra un ciak e l'altro. Ma davanti alla telecamera, Kristen ha centrato in pieno la leggiadria e la spensieratezza del suo personaggio, proiettando grande vulnerabilità. “Se questi fossero stati gli anni '30 o '40, lei avrebbe fatto parte di quel gruppo di attrici cinematografiche belle da mozzare il fiato. Avrebbe fatto parte del tempio delle attrici classiche come Rita Hayworth o Elizabeth Taylor”.
La Stewart ha le sue storie da raccontare su Allen. “E' quasi da cartone animato. Sa come fare l'imitazione di se stesso e la trova pure divertente”. Dopo 8 ore di lavoro, aggiunge “Ci chiedeva sempre cosa avremmo fatto dopo il lavoro, come se si aspettasse qualche risposta segreta”. Ha ricevuto due note di demerito da Allen. La prima “Quella scena era troppo finta”, la seconda “Velocizza i tempi, perchè mi sto addormentando”. Ma alla fine, ha usato le scene più lente. “Lui cerca di convincerti del fatto che lui non noti le cose. E tu non capisci se stai recitando in un film in stile Woody Allen o meno. Ma alla fine, credo che abbiamo creato un film che si avvicina molto al suo stile originale”.
La Stewart ammette di aver avuto preoccupazioni all'inizio circa la collaborazione con Allen. E' consapevole delle allusioni di abusi sessuali fatti dalla figlia. Dopo essere stata scritturata per il ruolo, ha parlato della situazione con il suo amico Jesse Eisenberg.
“Gli ho chiesto cosa ne pensasse, dato che non conoscevamo nessuna delle persone coinvolte. A fine giornata, io e Jesse ne abbiamo parlato per bene. Se fossimo indagati per tutte le cavolate che dicono su di noi e che non sono vere, le nostre vite sarebbero finite. L'esperienza della creazione del film non centrava nulla con tutto il resto. E' stata una cosa positiva per entrambi e abbiamo imparato molto”.
Eisenberg dice di non ricordarsi di questa conversazione, ma è rimasto colpito dal modo in cui la Stewart ha gestito la crescente fama. “Se diventassi Presidente degli USA, forse potrei avere una mezza idea dello scrutinio a cui lei viene sottoposta quotidianamente. Io ho solo tre persone che sono interessate a me. E sono i miei parenti. Kristen è inseguita dagli elicotteri”, afferma l'attore.
La filosofia della Stewart circa la sua vita personale è sempre stata quella di sviare le domande circa i suoi interessi amorosi. “Quando stavo con un ragazzo, non mi sono mai messa a parlare della mia vita privata. Continuo a pensarla così”.
La Stewart afferma di essere affascinata dal modo in cui i giovani vedono l'amore senza etichette. “C'è un'accettazione che sta diventando sempre più forte. Non devi sapere subito come definire te stesso. Ho dovuto avere delle risposte per sapere chi sono. Sentivo di avere questa strana responsabilità, perchè non volevo avere paura. Ma nulla sembrava appropriato. Per cui mi sono chiesta e richiesta come definire certe cose. E sono giunta alla conclusione che non definirò nulla. In più non voglio giocare con le persone”, dichiara riferendosi agli adolescenti che lottano con la loro sessualità. “Non volevo essere l'esempio di una persone che fa vedere che sia tutto facile. Non volevo che pensassero che fosse stupido avere difficoltà”.
Afferma di voler essere una sostenitrice della comunità LBGT. “Credo che sia un movimento molto importante, vorrei farne parte. Il mio non voler etichettare me stessa è il punto della questione. Se non lo capisci, allora non ho tempo da perdere con te”.
Kristen è a suo agio con le sue immagini che vengono pubblicate dai giornali. “E' molto importante per me. Per quanto io possa cercare di proteggere me stessa, non posso nascondermi. Nel momento in cui inizi ad innalzare dei muri e non riesci più a vedere a l di là di essi, inizi ad isolarti e questo non va bene. Ho capito cosa mi fa stare a mio agio. Ma non è tutta farina del mio sacco”. Afferma che i tempi sono cambiati e che la sua pubblicista non deve nemmeno più dirle come gestire un certo tipo di domande. “Le cose sono cambiate in modo positivo, ed io ne traggo tutti i benefici possibili”.
Questo sarà il terzo viaggio della Stewart verso il Sud della Francia, stato in cui è adorata dai fan e dalla stampa. La prima volta che andò a Cannes fu nel 2012 con “OTR”, ha fatto ritorno nel 2014 con “COSM”. Ricorda la sua partecipazione ai Cesar, senza sapere bene cosa fossero. “E' una cosa importante, cazzo”.
(*si parla del Cesar* )
Dopo Cannes,la Stewart si prenderà una pausa. Non accetterà altri lavori fino a quando non dirigerà un cortometraggio che ha scritto un paio di anni fa- una storia non lineare con protagonista un solo attore. Così come la Foster, anche Kristen vede davanti a sé una carriera da regista.
“Sono cresciuta sui set e prima di diventare attrice volevo far parte di questo mondo. Il cinema è un universo in cui tutti proteggono una specie di tesoro. Tutti fanno cose stupide, come lavorare per troppe ore e sacrificare la propria vita per scoprire qualcosa di nuovo. Io ho sempre sentito questo sentimento di protezione e conosco le possibilità che tutto questo comporta. Voglio esserne responsabile così tanto”


Nessun commento:

Posta un commento